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Scarpe e scarponi da escursionismo: che tipologia scegliere

In quest’articolo farò una panoramica sulle diverse tipologie di calzature presenti sul mercato, utili alla pratica dell’escursionismo e non solo. Presenterò quindi i modelli che utilizzo e farò una serie di considerazioni che possano essere utili a chi vuole scegliere un nuovo paio di scarpe/scarponi, adatte alle future escursioni.

INTRODUZIONE

Le calzature che utilizziamo quando andiamo in escursione sono, a mio avviso, la parte dell’equipaggiamento in assoluto più importante. Camminiamo con le gambe, con il cuore e con gli occhi, ma soprattutto camminiamo con i nostri piedi.

Pensate sia un’affermazione banale? Eppure molto spesso, troppo spesso, mi capita di vedere camminatori che indossano calzature non idonee al tipo di escursione che stanno facendo. Se avremo problemi con le calzature, la nostra gita si trasformerà da un piacere, come deve essere, in un tormento o addirittura in un rischio.

Prima di cominciare però, partiamo con alcune premesse, necessarie a identificare l’ambito del presente articolo:

  • Parlerò di scarpe e scarponi per un utilizzo escursionistico, cioè per camminate su terreni di vario tipo e difficoltà (mai però elevate) della durata di uno o pochi giorni al massimo.
    In un prossimo articolo parlerò di scarpe/scarponi per trekking (che definisco come camminate di molti giorni) o per lunghi cammini.
  • Parlerò di tipologie di scarpe/scarponi e non di specifici modelli. Questo perché ogni piede è diverso dall’altro e quindi un modello ottimo per me può non essere altrettanto comodo per altre persone.
  • L’approccio è ovviamente soggettivo, frutto della mia esperienza in merito, e non ha perciò pretese di validità assoluta ne di unanime condivisione. Lo scopo è quello di essere utile a chi vuole scegliere una nuova calzatura.

 PANORAMICA

Vediamo ora quali sono le opzioni che ci troviamo di fronte quando vogliamo acquistare una scarpa da escursionismo.

Una prima importante suddivisione, a seconda dell’altezza della calzatura, è la seguente:

  • scarpe: si tratta di calzature basse, al di sotto del malleolo, lasciano libera la caviglia;
  • scarponi: sono calzature alte, ben al di sopra del malleolo, fasciano la caviglia;
  • scarponcini (taglio mid): sono una via di mezzo fra le due precedenti, coprono comunque il malleolo ma fasciano la caviglia solo in parte.

Adesso esaminiamo come le principali ditte del settore presenti sul nostro mercato suddividono i vari modelli di calzature, a seconda della tipologia, partendo dalle più leggere (in corsivo trovate i termini inglesi, largamente usati):

  • trail/mountain running: scarpe leggere e poco strutturate, basse (a parte rare eccezioni), adatte prevalentemente alla corsa in montagna o a camminate veloci su sentieri non eccessivamente ripidi e/o impegnativi; prediligono la leggerezza, l’aderenza (o grip) e il comfort (dato da ammortizzazione e rullata);
  • avvicinamento – approach: scarpe abbastanza leggere e poco/mediamente strutturate, generalmente basse o in versione mid, pensate inizialmente per l’avvicinamento alle pareti rocciose dove poi si arrampica (vie ferrate o salite alpinistiche), oggi alcuni modelli mescolano le caratteristiche di diverse tipologie, risultando molto versatili e multifunzionali, strizzando così l’occhio al settore escursionistico; prediligono il grip, la sensibilità e la stabilità, senza disdegnare il comfort;
  • escursionismo leggero – hiking: scarpe/scarponcini poco/mediamente strutturati, adatti ad un utilizzo giornaliero e a brevi trekking con carichi bassi (zaini leggeri); sono calzature in genere versatili che si prestano a vari utilizzi; offrono un buon mix di leggerezza, comfort, e prestazione (performance), senza trascurare resistenza (durevolezza) e protezione;
  • escursionismo intermedio – trekking: scarponcini/scarponi strutturati, adatti ad escursioni impegnative e trekking (utilizzi prolungati) con carichi medi; anche questa tipologia si caratterizza per versatilità e molteplicità di utilizzo; garantiscono in genere un buon mix di resistenza, protezione, comfort, performance;
  • escursionismo impegnativo – backpacking: scarponi robusti e ben strutturati, adatti a trekking impegnativi con grossi carichi (zaini pesanti), anche alle basse temperature; assicurano di norma un buon compromesso fra protezione, supporto, resistenza e comfort;
  • alpinismo – escursionismo alpino: scarponi robusti, tecnici e ben strutturati, adatti – oltre che all’alpinismo – ad escursioni in alta montagna e a trekking molto impegnativi con grossi carichi, utilizzi in alta montagna (su neve e/o ghiaccio), anche alle basse temperature; prediligono la protezione, il supporto, la solidità e la resistenza.

Le distinzioni appena fatte valgono in linea di massima e vanno prese con una certa elasticità. Ogni marchio, infatti, nel fare questa classificazione, adotta alcune differenze. Alcuni modelli, inoltre, non appartengono rigorosamente ad una tipologia ma possono collocarsi a cavallo fra due o più, poiché ne mescolano le diverse caratteristiche. In particolare, la tendenza attuale è di produrre modelli sempre più leggeri, che non sacrifichino gli altri aspetti fondamentali.

In linea generale, per una normale attività escursionistica (che, come detto, ho circoscritto al camminare su terreni di difficoltà non elevata per un massimo di 2/3 giorni), le tipologie più adatte sono quelle da avvicinamento, da hiking e da trekking. Le altre tipologie hanno un ambito ideale di utilizzo più o meno diverso:

Spesso mi sento chiedere: cosa ne pensi del modello xyz? La risposta che do sempre è: dipende! Premesso che, come già detto, ogni piede è diverso dall’altro e non necessariamente un modello comodo per me, lo è anche per un’altra persona, dipende dall’utilizzo che ne deve essere fatto e dalla preparazione.

Eccoci quindi al punto fondamentale: non esiste una tipologia adatta a tutte i terreni e/o le condizioni. Quindi, innanzitutto, prima di pensare all’acquisto di un nuovo modello dobbiamo chiederci: mi serve per fare cosa? dove e quando lo utilizzerò in prevalenza? La funzionalità è quindi, a mio avviso, l’aspetto più importante da tenere in considerazione.

IL MIO SET DI CALZATURE DA ESCURSIONISMO

Nel corso degli anni ho provato svariati modelli e sperimentato diverse marche. Si tratta di una ricerca che non ha mai fine, perché le novità del mercato, anche in questo settore, si susseguono ormai molto rapidamente.

Al momento utilizzo 6 diversi modelli per le mie attività escursionistiche; ve li presento senza riferimenti alla casa produttrice, non essendo questo lo scopo dell’articolo. Voglio invece concentrarmi sulla tipologia e sull’utilizzo che ne faccio.

Eccoli quindi, partendo dal più pesante:

  1. Scarpone da alpinismo ed escursionismo alpino, relativamente leggero nel suo genere. Lo utilizzo quasi sempre in inverno, poiché abbastanza caldo, e saltuariamente in autunno o in primavera in determinate condizioni. Essendo rigido nella suola, garantisce una progressione sicura su terreni molto ripidi e su neve dura, è inoltre impermeabile e può essere comodamente usato con le racchette da neve (ciaspole). Non è però indicato per lunghe camminate, non avendo una buona rullata.
    Scarponi da escursionismo alpino – Scarpa
  2. Scarpone da trekking, ben strutturato. Le sue caratteristiche – supporto, protezione e comfort – unite all’ottima traspirabilità, ne fanno un modello molto versatile, che utilizzo quasi sempre nelle stagioni intermedie (primavera e autunno) e saltuariamente in inverno. Da il suo meglio in lunghe escursioni medio-impegnative. Essendo comodo e avendo una buona rullata, è adatto anche ad utilizzi prolungati.
    Scarponi da trekking – Fitwell
  3. Scarponcino da avvicinamento ed escursionismo (hiking) tecnico, ahimè ormai fuori produzione e non sostituito da modelli simili per materiali (questo è in pelle pieno fiore mentre i modelli più recenti sono in Gore-Tex®). Calzatura tecnica, molto fasciante, offre grip, rullata e traspirabilità ottimi. Per tutti questi motivi non ho il coraggio di cambiarle… le uso d’estate, oltre che in primavera e autunno se non c’è neve o non fa troppo freddo, per escursioni tecnicamente impegnative (su sentieri ripidi, fondi rocciosi, sconnessi o instabili, e con dislivelli elevati).
    Scarponcini mid – La Sportiva
  4. Scarpa da avvicinamento, comoda, leggera ma robusta, e con un eccellente grip (in particolare su terreni rocciosi). È la mia favorita per il classico escursionismo estivo, essendo anche protettiva e traspirante. In assenza di neve e freddo la utilizzo anche nelle stagioni intermedie.
    Scarpe da avvicinamento – La Sportiva
  5. Scarpa da mountain running, comoda, leggera, piuttosto strutturata e protettiva nel suo genere. La utilizzo prevalentemente in estate, saltuariamente anche in primavera e autunno, per facili escursioni, su terreni non troppo impegnativi (cioè in assenza di pendenze elevate e/o di fondi sconnessi).
    Scarpe da trail running – La Sportiva
  6. Aggiungo questa calzatura particolare, denominata FiveFingers (prodotta direttamente dalla Vibram®), utile per avvicinarsi alla camminata a piedi nudi, una dimensione a noi poco conosciuta. Offre protezione alla pianta del piede, un ottimo grip e la massima agilità. All’inizio va utilizzata con alcune precauzioni e per tempi ridotti, ma regala bellissimi stimoli sensoriali. La uso sempre per le mie camminate consapevoli quando non fa freddo.
    5 Fingers – Vibram

Confrontando questi modelli con quelli presentati nella sezione “panoramica”, notiamo come siano rappresentate quasi tutte le categorie, con uno spostamento verso il basso. Prevalgono cioè i modelli più leggeri, che prediligo soprattutto quando percorro lunghe distanze. Inoltre, sono tutti modelli che ho trovato comodi al momento della prova in negozio e che hanno confermato la prima impressione una volta testati sul terreno.

A questo punto non credo abbiate le idee molto chiare, ma solo una gran quantità di informazioni. Cerchiamo quindi di dissipare la nebbia, in modo da far luce sulle possibili alternative che vi possono guidare nella scelta.

LA SCELTA DELLA SCARPA / SCARPONE MIGLIORE

Abbiamo detto che la cosa principale da fare è avere chiaro in mente l’utilizzo di ciò che stiamo per acquistare. Dobbiamo farci un’idea, quanto più precisa possibile, di quale sarà il tipo di terreno dove utilizzeremo la calzatura e in quale periodo dell’anno.
Consideriamo adesso alcune questioni importanti.

Scarpa alta (scarponicino/scarpone) o scarpa bassa?

Non c’è una risposta univoca; dipende sia dall’utilizzo che ne dobbiamo fare sia dalla nostra preparazione.

Su terreni facili (pendenze ridotte, fondi agevoli e stabili, dislivelli limitati), preferisco senz’altro e consiglio una scarpa bassa, con una migliore rullata, che permette un movimento del piede più naturale.

Su terreni impegnativi (pendenze elevate, fondi sconnessi, instabili o scivolosi, dislivelli notevoli), una scarpa alta e strutturata rappresenta a mio avviso la scelta migliore. La caviglia, infatti, risulta più protetta e meglio sorretta, e gli appoggi sono più stabili, grazie ad una suola più rigida. Tutto ciò ci garantisce una maggior sicurezza.

Nei terreni intermedi entra in gioco la preparazione. Se siamo poco allenati, una scarpa alta ci farà sentire più sicuri e protetti, mentre con una scarpa bassa ci sentiremo meno stabili, rendendo più pericolosa la nostra progressione in caso di eventuali passaggi impegnativi. Se siamo fisicamente preparati (= maggiore agilità) e abituati a camminare (= caviglie più resistenti), facilmente preferiremo una scarpa bassa e leggera, che ci fa sentire più agili e liberi nei movimenti.

Membrane impermeabili/traspiranti (Gore-Tex® e simili) o no?

Anche in questo caso, dipende dal periodo dell’anno in cui andremo a camminare e dal clima che dovremo affrontare.
In inverno, o comunque con clima freddo, sicuramente queste membrane ci garantiscono protezione da freddo e acqua e neve (vedi oltre le considerazioni sull’impermeabilità). D’estate, o in condizioni calde, le sconsiglio: in questi case è fondamentale che il piede traspiri quanto più possibile, in modo da evitare che la pelle “si cucini”, con conseguente formazione di vesciche, da evitare nel modo più assoluto.
Nelle stagioni o in condizioni intermedie, quando comunque il caldo non è eccessivo e facilmente possiamo trovare condizioni di bagnato, queste membrane possono andare bene. Personalmente, preferisco sempre la traspirabilità all’impermeabilità.

Ne approfitto per aggiungere qui alcune considerazioni in merito all’impermeabilità e alla traspirabilità dei vari materiali, sempre nell’ambito di calzature da escursionismo.
L’unico materiale che può tenerci il piede asciutto in condizioni critiche di bagnato (pioggia forte e/o prolungata, guadi, erba/neve bagnata) è il cuoio, presente però solo in alcuni modelli da trekking e da backpacking. Si tratta di un materiale naturale che richiede, per conservare l’efficienza, una cura appropriata (pulizia e ingrassamento). Oltre all’impermeabilità il cuoio ci garantisce anche un’ottima traspirazione, per questi motivi il nostro piede rimarrà asciutto “dal di fuori e dal di dentro”.

La pelle, presente in alcuni modelli da avvicinamento e da hiking, è molto traspirante ma non è impermeabile. Se trattata, è idrorepellente, cioè facilita lo scorrimento dell’acqua sulla sua superficie, proteggendo quindi solo in condizioni di bagnato non critiche (pioggia leggera, nebbia, neve asciutta).

Membrane come Gore-Tex® e similari, in base alla mia esperienza, sono più impermeabili della pelle ma meno del cuoio, e meno traspiranti di entrambi. Tuttavia si tratta di materiali che hanno una continua evoluzione, motivo per cui le loro performance sono in costante miglioramento.
In alcuni modelli, specie da hiking e da trekking, alla pelle (nabuk in genere) si abbina una membrana in Gore-Tex®, rendendo così la scarpa impermeabile e abbastanza traspirante. Completo dicendo che, in genere, vale il principio che ad un maggior costo corrisponde una maggior qualità del materiale (e quindi migliori performance = piedi più asciutti).

La comodità.

Il piede non deve mai soffrire, ne sulle brevi ne, tanto meno, sulle lunghe distanze. È fondamentale provare, possibilmente, più modelli simili una volta che si è individuata la tipologia, magari di marche diverse. In tal modo possiamo ricavare una prima impressione di come calza la scarpa. Non facciamo l’errore di acquistare un modello on-line a scatola chiusa!
Se ci troviamo o ci siamo trovati bene con una determinata marca, è probabile che altri modelli della stessa marca ci risultino comodi.

Strettamente legato al discorso “comodità” c’è la questione del numero. Personalmente, acquisto le calzature sportive leggermente abbondanti, circa un 1⁄2 numero in più. L’utilizzo prolungato, infatti, fa gonfiare il piede e quindi, dopo una giornata di cammino, abbiamo bisogno di più spazio nella parte anteriore per sentirci comodi. Nelle lunghe discese, inoltre, eviteremo di toccare con la punta delle dita sull’interno della scarpa (per questo è necessaria anche una corretta allacciatura).

Un piccolo accenno anche alle calze: è un attimo compromettere la comodità di una buona calzatura con dei calzettoni sbagliati. Non usiamone di troppo sottili o di cotone, ma acquistiamone alcuni da escursionismo/trekking, traspiranti e con i rinforzi nei punti giusti, che contribuiscono a impedire il formarsi di vesciche. Non è necessario spendere molto (se ne possono trovare con un ottimo rapporto qualità/prezzo presso vari negozianti, magari evitando le marche più blasonate…).

La suola.

Se compriamo un nuovo paio di scarpe/scarponi, facilmente la suola sarà in Vibram® (qui trovate la storia, tutta italiana, del famoso marchio). In tal caso non ci dovremo preoccupare di niente: questo marchio è garanzia di qualità su tutti i fronti. Le tipologie di scarpe più leggere utilizzano spesso altre mescole, comunque buone se non ottime, soprattutto per quanto riguarda il grip.

Facciamo adesso un esempio concreto. Vogliamo acquistare il nostro primo paio di calzature da escursionismo, abbiamo letto l’articolo fino a qui, ci riguardiamo l’elenco delle diverse tipologie e poi l’elenco dei miei modelli, e ci chiediamo: quale prendo???
Il mio parere: nessuno di quelli presenti nel mio elenco, bensì un modello di questo tipo:

Scarponcini mid da hiking – La Sportiva

Scarponcini mid da hiking – Scarpa

Si tratta di modelli da hiking, comodi, ben ammortizzati, con una buona rullata, leggeri e versatili. Sono adatti ad escursioni medio-facili in tutte le stagioni (essendo in Gore-Tex®), ottimi per cominciare, come primo e unico paio.

Se, invece, vogliamo cimentarci in un escursionismo più impegnativo, magari improntato a condizioni di temperature più basse o di distanze più lunghe con carichi pesanti, prendiamo un modello da trekking, del tipo:

Scarponcini mid da trekking – Fitwell

Se abbiamo già delle scarpe/scarponi da escursionismo e vogliamo prenderne un altro paio, credo che l’esperienza ormai acquisita, unita a quanto letto sopra, possa essere sufficiente ad orientarci nella scelta migliore. Per ulteriori pareri poi, sono sempre disponibile.

PER CONCLUDERE

Spero di aver presentato con chiarezza il modo in cui le diverse aziende del settore raggruppano i vari modelli di scarpe/scarponi e il metodo che ho utilizzato per comporre il mio set di calzature, certamente personale e passibile di miglioramenti. L’importante è che quanto trattato possa aiutare nella scelta del prossimo (o primo) modello da escursionismo, in mezzo alla miriade di possibilità.

Frequentando da oltre 20 anni la montagna per passione e, più recentemente, anche per lavoro, indossare la calzatura più adatta per ogni situazione è per me sia un piacere che una necessità. Di sicuro nessuno è obbligato a dotarsi di una gamma così ampia di modelli per fare escursionismo e godersi una piacevole camminata in mezzo alla natura. Tuttavia, col tempo e la passione che cresce, facilmente aggiungeremo modelli alla nostra gamma e spero che questo articolo possa facilitarvi nel mettere insieme i vari pezzi del puzzle.

Vi invito a farmi domande sugli aspetti non chiari e a commentare l’articolo con osservazioni e/o dubbi. In alternativa, potete scrivermi direttamente per eventuali ulteriori consigli o pareri. È anche con il vostro contributo, infatti, che avrò la possibilità di migliorare questo articolo.

Grazie a tutti e buoni passi!

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