Prima di un’escursione, sia giornaliera che di più giorni, è fondamentale consultare le previsioni meteo. Bisogna farlo, però, utilizzando fonti quanto più possibile attendibili e precise, sapendo che valore dare a ciò che viene esaminato.
In questo articolo vedremo quindi le basi della meteorologia applicata all’escursionismo: perché consultare le previsioni del tempo, dove trovarne di attendibili e, infine, come leggerle per ricavare le informazioni necessarie a pianificare correttamente un’escursione.
INTRODUZIONE
Quelle che un tempo conoscevamo come “le previsioni del tempo”, oggi viene abbreviato ne “il meteo”. In ogni caso, si tratta delle previsioni meteorologiche.
La meteorologia è la scienza che studia l’atmosfera terrestre e i vari fenomeni fisici che la caratterizzano. La meteorologia prognostica, mediante l’analisi dei dati provenienti dalle stazioni a terra e dai satelliti in orbita, segue l’evoluzione dei fenomeni atmosferici e ne elabora le previsioni. È a queste ultime che ci riferiamo, quindi, quando in genere parliamo del meteo.
In ambito escursionistico, ciò che ci interessa sono le previsioni del tempo per un’area piuttosto ristretta e per un lasso di tempo piuttosto limitato, di uno o pochi giorni.
Invertendo l’ordine del titolo, partirò dal “perché” è importante consultare il meteo, per proseguire indicando dove è il caso di consultarle e come farlo. Proseguirò mettendo assieme il tutto per scendere nel concreto di come applicare le nozioni esposte.
Prima di procedere, però, è necessario fare una premessa fondamentale: la meteorologia non è una scienza esatta, bensì una disciplina probabilistica. Ciò significa che non dobbiamo considerare la previsione come una certezza, piuttosto come una ipotesi che si verificherà con un certo grado di probabilità. Quanto più questo grado è alto, tanto più la previsione è attendibile, e viceversa.
PERCHÈ CONSULTARE IL METEO
Per la nostra sicurezza! È questo il motivo principale, che da solo vale l’impegno.
Essere al corrente delle condizioni atmosferiche alle quali andremo probabilmente in contro, ci permette di pianificare l’escursione al meglio. Possiamo infatti decidere dove andare e con quali tempistiche, modificando eventualmente i piani stabiliti in precedenza in funzione di quanto emerge dai bollettini più recenti.
Così facendo preveniamo la possibilità di ritrovarci coinvolti in situazioni potenzialmente pericolose, legate a fenomeni atmosferici che possono mettere a repentaglio la nostra sicurezza (temporali, vento forte, temperature estreme, …).
Secondario alla sicurezza, ma comunque importante è la soddisfazione: andiamo a camminare in montagna per trarne piacere, per svagarci, per il nostro benessere personale. Ritrovarsi inaspettatamente in mezzo al brutto tempo, anche se in situazioni prive di pericolo, può comunque risultare spiacevole.
Ma non solo, conoscere le previsioni del tempo e poi verificarle sul campo, ci permette di migliorare le nostre conoscenze in merito. Possiamo, infatti, verificare oggi sul campo quello che ieri avevamo studiato sulla carta, grazie ad un meccanismo di osservazione e valutazione. Col tempo questo processo entrerà a far parte di noi, inserendosi in un più ampio discorso di sintonia con la natura e l’ambiente in cui ci muoviamo.
DOVE E COME CONSULTARE LE PREVISIONI METEO
Oggi sono innumerevoli i siti on-line e le applicazioni per smartphone che ci permettono di avere costantemente sott’occhio le previsioni del tempo. Questo eccesso di informazioni e di notizie porta spesso ad un calo dell’attenzione che ad esse viene prestata e ad una consultazione sempre più rapida.
Ma non sono però le icone delle app o le notizie dai titoli sensazionalistici che possono aiutarci nel programmare con un certo grado si sicurezza un’escursione in montagna.
Dobbiamo sforzarci un po’ di più e spendere il tempo necessario ad informarci consultando almeno un paio di fonti e facendo un raffronto. Questo confronto ci permette di avere una conferma: se entrambe le fonti sono concordi, l’affidabilità della previsione è verosimilmente buona e possiamo fidarci di essa per la pianificazione della nostra gita.
Se le fonti non sono concordi, invece, sarà necessario esaminare altre fonti per farci un’idea più precisa. In ogni caso questo è già un campanello d’allarme: significa che la predicibilità delle condizioni atmosferiche ha un grado inferiore di attendibilità. In una simile situazione, dobbiamo sapere che potrebbe verificarsi la previsione peggiore, senza cadere in illusioni che ci portano a vedere solo ciò che vogliamo vedere (cioè il bel tempo per la domenica dedicata all’uscita in montagna).
Qui di seguito presento le due fonti che utilizzo io: una è a carattere locale e una a scala più vasta. Ognuna delle due mi permette di ricavare informazioni diverse, che integrate mi permettono di fare le scelte più appropriate.
L’ARPAV
L’ARPAV è l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, che è la regione dove vivo e dove svolgo la maggior parte delle mie attività all’aperto. Quando mi sposto, in Italia o all’estero, cerco sempre una corrispondente fonte locale di informazioni per la zona dove viaggio.
Ogni regione ha la propria ARPA e ritengo che la si possa considerare come una delle fonti più attendibili per le previsioni a carattere locale.
Nel Veneto, inoltre, vengono elaborate delle previsioni circoscritte alle aree montuose alpine e prealpine, denominate Dolomiti Meteo. Le zone di montagna hanno infatti delle peculiarità e necessitano di previsioni dedicate (vedi oltre l’approfondimento sulla meteorologia alpina). Queste sono le previsioni che consulto sempre, anche se non vado a camminare in montagna: vengono emesse quotidianamente verso le ore 13, con aggiornamenti alle ore 16 e alle ore 9 del giorno seguente.
C’e la possibilità di riceverle ogni giorno direttamente sulla propria e-mail, servizio gratuito e molto comodo, sicuramente indicato ad appassionati e assidui frequentatori della montagna.
Vediamo ora come si presenta il bollettino dell’ARPAV in versione .pdf (la versione web è quasi uguale, mentre quella che arriva via mail è solo testuale) per la parte montana del territorio.
Il bollettino è di facile e di rapida consultazione e TUTTE le informazioni presenti sono necessarie per pianificare correttamente un’escursione. Alcune sono presentate in forma testuale e altre sotto forma di immagini: non limitiamoci a guardare solo queste ultime. Leggiamo con attenzione la parte testuale, che è la più importante perché descrive nello specifico ciò che i simboli dicono sinteticamente. Non tralasciamo ciò che viene detto alla voce temperature e venti, che possono rappresentare dei fattori determinanti soprattutto alle quote più elevate.
Teniamo presente che per i primi due giorni viene data una previsione di dettaglio, mentre per i successivi due viene data la tendenza.
Infine, molto importante, facciamo attenzione all’attendibilità della previsione, che può essere ottima, buona, discreta o scarsa. Nei primi due casi possiamo certamente fidarci di quanto previsto e fare una pianificazione sapendo che molto probabilmente questa potrà essere rispettata.
Se, invece, la previsione ha un’attendibilità discreta o addirittura scarsa, è meglio aspettare un giorno per vedere se la situazione si fa meno incerta. In questo caso può essere utile dotarsi di un “piano B”, cioè di un’alternativa più sicura, in un luogo e/o con delle tempistiche che ci permettono di fare l’escursione in sicurezza.
In ogni caso vale il principio della cautela: in una situazione incerta è meglio non prendersi rischi. Non dimentichiamo che andiamo in montagna a camminare per stare bene e passare delle ore piacevoli.
WINDY
Windy è una società che fornisce servizi di previsioni meteorologiche interattive, con previsioni meteorologiche che si basano sui dati di vari modelli: l’americano GFS, l’europeo ECMWF, il tedesco ICON, lo svizzero NEMS e il francese AROME.
È naturalmente presente in versione desktop e su applicazione per smartphone e tablet. Personalmente, lo ritengo un ottimo strumento per integrare una previsione locale come quella fornita dall’ARPAV, presentando alcuni grossi vantaggi:
- è visivamente molto intuitivo e accattivante;
- permette di visualizzare le previsioni sotto forma di animazione;
- permette di confrontare le previsioni di ben 5 diversi modelli;
- permette di visualizzare rapidamente numerose informazioni.
Vediamo ora come si presenta e i singoli vantaggi nel dettaglio.
Grafica intuitiva e accattivante
Non è certo l’aspetto più importante, ciò che conta è infatti la sostanza. Ma con WINDY siamo facilitati da una grafica che ci consente di ricavare in modo rapido e chiaro l’informazione che stiamo cercando e di comprendere intuitivamente le elaborazioni.
Animazioni
Tutte le previsioni e i dati sono consultabili attraverso delle animazioni temporali, che rendono molto chiara visivamente l’evoluzione dell’elemento che abbiamo preso in considerazione.
Modelli diversi hanno orizzonti temporali diversi. Teniamo ben presente che man mano che ci spingiamo nel futuro le previsioni perdono di affidabilità. In linea del tutto generale: a 2/3 giorni la previsione è buona, da 2/3 a 4/5 giorni abbiamo una tendenza previsionale, oltre i 4/5 giorni l’attendibilità cala drasticamente. In quest’ultimo caso, soprattutto per alcuni parametri, l’incertezza può essere veramente alta, tale da non consentire di fare progetti sicuri. Non facciamoci quindi allettare dalle previsioni a 7/10 giorni, poiché nella maggior parti dei casi siamo nel campo dell’aleatorietà.
Confronto dei modelli
Come anticipato, è possibile confrontare le elaborazioni di ben 5 diversi modelli: l’americano GFS, l’europeo ECMWF, il tedesco ICON, lo svizzero NEMS e il francese AROME. Senza entrare più a fondo in un discorso piuttosto complesso, dico solo che per l’area alpina quelli evidenziati in neretto sono i più affidabili.
Come detto in precedenza a proposito delle fonti, il confronto ci permette di avere una stima dell’affidabilità della previsione: maggiore è la concordanza fra i diversi modelli, maggiore è l’attendibilità della previsione. E viceversa.
Ricchezza di informazioni
WINDY permette di esaminare l’elaborazione di una quantità veramente elevata di parametri. Quelli sicuramente più importanti per la pianificazione di un’escursione sono:
- nuvole (in questo “livello” vengono rappresentate anche le precipitazioni)
- pioggia e temporali
- temperatura
Volendo approfondire l’analisi, si possono osservare anche le previsioni relative a: vento, pressione e zero termico.
Utilizzare al meglio WINDY richiede un po’ di dimestichezza, sicuramente non è di così facile “lettura” come un bollettino dell’ARPAV che spiega a parole quanto è racchiuso nelle elaborazioni che qui sono disponibili senza commenti.
Non mi addentro oltre nell’esame di questo valido ma non banale strumento, cosa che farò in un prossimo articolo.
ESCURSIONISMO E PREVISIONI METEO
Eccoci finalmente giunti al nocciolo del discorso. Stiamo preparando un’escursione giornaliera, in programma per esempio per la prossima domenica. Come ci muoviamo?
Sarà bene cominciare a consultare le previsioni per domenica a partire da quando sono disponibili (nel caso dell’ARPAV, da mercoledì pomeriggio), e continuare a seguirne l’evoluzione nei giorni successivi.
In tal modo possiamo capire se l’iniziale tendenza viene confermata o meno, dandoci un’informazione sull’attendibilità della previsione. Maggiore è la costanza nella previsione e maggiore è l’attendibilità. Se, invece, col passare dei giorni notiamo una variabilità delle previsioni, significa che l’attendibilità è bassa.
Ciò dipende da fattori atmosferici e modellistici: un’atmosferica molto dinamica mette “in crisi” i modelli previsionali, che di giorno in giorno possono dare responsi anche molto diversi. Viceversa, in caso di condizioni atmosferiche stabili, i modelli possono spingersi anche più lontano nell’orizzonte temporale con un buon grado previsionale.
Col passare dei giorni, la previsione si fa più dettagliata e precisa, a meno di situazioni insolite che vengono sempre precisate nei bollettini dell’ARPAV. Ciò ci permette di confermare o apportare variazioni al programma che avevamo fatto inizialmente, magari con una settimana di anticipo o più.
Ecco quindi che arriva sabato e possiamo leggere l’ultimo bollettino emesso che, per il giorno successivo, dovrebbe garantirci un ottimo grado di affidabilità. Se la nostra pianificazione era stata accurata e attenta, le previsioni del sabato saranno semplicemente una conferma che il luogo e il programma stabiliti vanno bene. Altrimenti qualcosa è andato storto…
Nessun problema, aggiustiamo la meta e/o le tempistiche e voilà, la gita è salva.
Ironia a parte, l’importante è non ficcarsi nei pasticci, cosa che sovente può succedere in estate con i temporali. Questi sono fenomeni atmosferici spesso piuttosto capricciosi. Difficilmente troveremo un bollettino meteo serio che prevede esattamente luogo e ora di un temporale, come fanno invece la maggior parte delle app.
L’incertezza, nel caso di fenomeni così mutevoli, è infatti molto elevata. Per questo motivo è importante garantirsi, in fase di pianificazione dell’escursione, un adeguato margine di sicurezza, sia in termini spaziali che temporali.
In caso di condizioni molto stabili, come un bell’anticiclone estivo accompagnato da correnti di aria secca, avremo gioco facile e ci basterà dare uno sguardo veloce ai bollettini per avere conferma del tempo buono che ci attende.
Come regola generale, quindi, in caso di maggiore dinamicità atmosferica, ossia condizioni di maggiore instabilità, è necessario approfondire l’analisi delle previsioni e fare programmi più cautelativi. Sempre col fine ultimo di garantirci una giornata sicura e piacevole all’aria aperta.
CONCLUSIONI
Ovviamente, se vi affidate ad una Guida che organizza un’escursione, questa farà (si spera!) tutto il “lavoro sporco” al posto vostro, ma il mio invito è quello di dedicare comunque del tempo alla consultazione delle previsioni del tempo.
Ciò vi permetterà, nel momento in cui andrete da soli, di avere già gli strumenti adatti per pianificare correttamente la gita. Allo stesso modo, durante l’escursione, potrete confrontarvi con la Guida e fargli domande, così da approfondire le vostre conoscenze.
Il meteo ha sempre svolto un grande fascino su di me e ricordo con un misto di simpatia e nostalgia le previsioni del mitico Colonello Bernacca. Le guardavo sempre quando andavo dai nonni, prima del TG1 della sera: per il nonno era un appuntamento fisso. Veramente consiglio a tutti, quindi, se non di appassionarsi, per lo meno di approfondire l’argomento.
Concludo con un aneddoto che mi è venuto in mente scrivendo questo articolo e il cui ricordo mi ha fatto sorridere.
Ai tempi del liceo annotavo quotidianamente la temperatura mattutina e il tempo del giorno, che poi confrontavo con le previsioni del giorno precedente. Questo mi ha permesso, col passare dei mesi e degli anni, di ricavare una mia statistica sull’affidabilità delle stesse. E mi sono reso conto, ad esempio, che l’attendibilità delle previsioni era maggiore nelle stagioni più stabili, che ai tempi (quasi 30 anni fa) erano l’estate e l’inverno, mentre era inferiore in primavera e in autunno, stagioni tradizionalmente più dinamiche.
Oggi le carte in tavola si sono un po’ mescolate e, per usare una frase fatta, “le stagioni non sono più quelle di una volta”… motivo in più per non farci trovare impreparati!
Come sempre, vi invito a farmi domande sugli aspetti non chiari e a commentare l’articolo con osservazioni e/o dubbi.
Buona gita e buon tempo a tutti!